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"Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti."
Le parole servono per dire, per spiegare, raccontare, convincere, farsi trovare. Le parole servono per fare.
Scegliere le parole
Sembrerebbe banale, ma l’obiettivo di scrivere è che qualcuno ci legga. Questo porta con sé valutazioni importanti su:
- lettori: a chi vi rivolgete (non vale “a tutti”)
- obiettivi del contenuto: vendere, informare, approfondire, divertire, persuadere
- mezzo, mezzi, piattaforme in cui sarà divulgato: sito web, canali social, newsletter
- come verrà trovato: motori di ricerca, annunci, contenuti esterni
La parola, on line, spinge all’azione. E di solito l’azione è l’obiettivo di un progetto: “compra, scarica, iscriviti”. Il sillogismo ci porta a pensare che, quindi, le parole siano più che importanti.
Progettare contenuto digitale: un’esperienza non lineare
I contenuti on line non si leggono in sequenza, ecco spiegato l’arcano dell’ipertesto. Le persone leggono pagina web arrivando da Google, da una newsletter, da una e-mail, da un post su Facebook, dal link su un altro sito – o dallo stesso. E ci arrivano ciascuna con conoscenze intenzioni obiettivi emozioni.
I contenuti on line devono portare altrove: a un carrello, a una form di iscrizione, a un’altra pagina web. Devono convertire: trasformare uno stato in un altro, provocare un cambiamento, un fatto.
I contenuti on line vivono quindi in un contesto, che ne determina sostanzialmente il senso e ne è parte integrante.
Per tutto ciò, scrivere un contenuto per il mondo digitale richiede progettualità: la considerazione del contesto, dei fattori che influenzano il cosa e come scriviamo e la conoscenza degli strumenti e metodi che ci permettono di usarli, invece che di subirli.
Ci crediamo tanto da averci costruito sopra un corso, a cui ovviamente non potete non iscrivervi.
Dare forma alle parole
Nel web, la distanza tra forma e contenuto è molto limitata. La lettura su schermo è più faticosa di quella su carta, e spesso avviene in contesti d’uso differenti (anche in piedi, in treno, in coda, in auto – ehi non fatelo!).
La rappresentazione del contenuto diventa allora fondamentale per i suoi obiettivi: un testo scarsamente leggibile è un testo muto, che probabilmente nessuno leggerà, su cui nessuno farà clic, che nessuno condividerà nelle sue bacheche social.
Mettere in pagina un testo è come dare forma all’impasto di una torta: magari la mangi anche se è brutta, ma se anche l’occhio ha avuto la sua parte, l’hai mangiata prima, più in fretta, e magari ne regali una a qualche amico.
Cosa possiamo fare per voi?
Noi possiamo aiutarvi a:
- progettare il contenuto: le parole che fanno incontrare i vostri obiettivi con i bisogni dei vostri clienti
- modulare un tono di voce: rigoroso, ironico, ammiccante, distante, empatico
- trovare le parole giuste: tecniche, di base, colorite, colorate, oscure
- metterle in pagina in modo che funzionino: spaziate, in punti elenco, in grassetti, in corsivi
Dice Dario, pesando le parole:
Abbattiamo il confine tra contenitore e contenuto: diteci chi cosa quando perché e noi vi risponderemo come. Possiamo trovare le parole giuste per voi?