KnowCamp, Trenitalia e Mentine

Se dovessimo trovare una parola che riassuma il KnowCamp, faremmo un altro mestiere, probabilmente i banalizzatori. Perché il KnowCamp è stato un evento difficilmente riassumibile in una sola parola. La domanda di contenuti è stata ampia, la risposta degli speaker non si è fatta pregare. Ecco i nostri due cent post evento.

Un ispirato barbuto al KnowCamp

DISCLAIMER
La premessa in realtà è un enorme maniavanti per giustificare la nostra scarsa possibilità di fare i cronisti; è vero, siamo stati presenti a rate, solo nella giornata di sabato 9, abbiamo chiaccherato e ci siamo sparati palline di carta con le bic durante alcuni speech. Ma che ci vuoi fare, siamo giovani.

KNOWCAMP
Gli organizzatori sono matti, probabilmente. E proprio per questo hanno messo in piedi una cosa che ha funzionato come un orologio. Tutto è filato unto, il pubblico si è divertito, gli speaker si vedevano sul grande schermo (ecco, bruciati i 15′ di notorietà di diritto, senza preavviso), si è tornati a casa con badge, magliette e neuroni in movimento. Per chi è tornato in treno, i neuroni si sono bruciati nel processo di acquisto del viaggio di ritorno. Vedi oltre per ulteriori “perché” riguardo a questa affermazione.

SEAN
I nostri ricordi da sobri si posano innanzitutto sull’aplomb e la professionalità a cui Sean Carlos ci ha da sempre abituati. Pronunciata da lui, la parola “dipende” evoca un mondo di scienza – nel senso di conoscenza – che surclassa di una spanna la maggior parte dei professionisti o improvvisati tali che si affacciano sul mercato del search e dintorni. Attenzione a tutti: Google, come la Digos, sa chi sono i vostri amici, se frequentate la parrocchia o i circoli ARCI (se esistono ancora), e se acquistate biglietti di Trenitalia senza arrabbiarvi (e in questo caso, siete Moretti). Le nostre ricerche possono essere influenzate dalle nostre cerchie di amicizie, ed ecco tornare il vecchio detto “dimmi chi frequenti, ti dirò chi sei”. Tutto torna. Tranne i treni di Tozeur.

MASSIMO
Un mito: Massimo Bustreo. La percezione del sapere ai tempi di Google (e rieccolo, Google, sarà mica un’aziendina in crescita?) e magari anche di Wikipedia. Nozionismi di superficie? Dove è finito il Sapere con la Sa maiuscola? La SERP di Google è il nuovo serpente tentatore, nel paradiso terrestre del “so tutto, tranne di non sapere”? Massimo, we love you.

RICCARDO
Riccardo Polesel ha dato un quadro spietato della relazione tra energie rinnovabili e energie sociali, rilevando lo sviluppo smodato delle seconde rispetto al potenziale inespresso delle prime. Il 2,7% dell’energia prodotta in Italia deriva dal giramento di pale eoliche, il resto probabilmente dal giramento a centrifuga di altre pale – vedi alla voce “utenti Trenitalia”. Due deduzioni: telefonare alle aziende del rinnovabile per proporre strategie social, e creare una startup che stenda binari e ci faccia viaggiare sopra treni (due consigli che potete rubare senza timore di corrompere il vostro personal branding – vedi qui sotto).

MATTIA
Personal branding (vedi qui sopra). Mattia Soragni ha codificato un sistema di regole (i non che aiutano a crescere, citando un noto guru) per creare, preservare e accrescere la propria awareness, usando – in senso buono – la Rete e le sue dinamiche social-relazionali. Il parallelo con un altro noto decalogo ha stimolato siparietti nel durante e nel dopo, il che significa sicuramente l’essere andati a segno.

GLUCA
La moderazione dell’evento è stata curata con moderazione dal guru citato qualche parentesi fa, Gianluca Diegoli, bravo presentatore con la cartellina 2.0 branded Apple. Gluca ha perfettamente agito da stimolatore di domande nei casi di puntini puntini da colmare, o da agile troncatore quando il perpetuarsi dello speech appariva più un’agonia che uno spontaneo follow-up.

NOI
Come ad esempio nel nostro caso, ovviamente. Noi abbiamo parlato di Trenitalia, o meglio dell’usabilità del suo sito, o meglio dell’inusabilità del suo sito, rilevando in modo scientifico (seeeee) i punti di debolezza dell’esperienza utente offerta a chi pretende di acquistare un viaggio on line. L’intervento è stato quanto di più populista, demagogico e superficiale potessimo immaginare, per questo ha avuto un ritorno di cui siamo sinceramente onorati. Addirittura siamo finiti nella home page di Slideshare come “Hot on twitter”, con la motivazione “Siete stati twittati più di chiunque altro right now“. Evviva l’hic et nunc.

Comunque, l’intervento si intitolava “Ergonomia e commercio: ultimo treno“, qui sotto appiccichiamo le slide. Nel sito del KnowCamp sono disponibili le 12 ore di registrazione video di tutto l’evento, roba che se la vedesse Sokurov ci costruirebbe il seguito della sua opera maestra.


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